Dopo una settimana dalla discussione al TAR di Milano è stata depositata la sentenza relativa al ricorso avverso il calendario venatorio lombardo.
E di che sentenza si tratta !!!
Certo avendo avuto una decisone monocratica di negazione della apertura della caccia alla avifauna al 15 settembre ed essendosi poi svolta la discussione del ricorso al primo ottobre, tutta la questione terza domenica di settembre / primo ottobre non è più stata valutata dal Tribunale Amministrativo perché ormai inutile ai fini pratici; anche se ci sarebbe piaciuto sapere che cosa ne pensassero i giudici anche di questa parte di ricorso.
Delle altre questioni poste dalle associazioni anticaccia, perché di tali si tratta avendo quasi esclusivamente quello come fine ultimo anche nel loro nome, vediamo che considerazioni ne ha tratto il TAR.
La prima richiesta era volta a chiedere la abolizione definitiva della pratica della caccia perché in presunto contrasto con il rinnovato disposto dell’articolo 9 della Costituzione modificato dalla legge 1 del 2022 laddove si prevede che” La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”, quindi ogni attività venatoria sarebbe da vietare in Italia.
Sentenzia il TAR che “l’attività venatoria è praticamente coeva alla storia umana e sebbene abbia perso il suo carattere originario di sostentamento delle comunità, rappresenta parimenti una parte della tradizione sociale e culturale italiana, senza contare poi che la caccia persegue una finalità di conservazione del patrimonio animale, basti pensare all’abbattimento selettivo di specie invasive o per limitare diffusione di gravi patologie come la Peste suina africana”.
Già questa determinazione, che fa giurisprudenza, ci rimette in sintonia con il Paese reale.
Il TAR poi fa richiamo al Consiglio d’Europa, nella sua Carta della caccia e della biodiversità, principio 6, che ha introdotto la nozione di “caccia sostenibile” il che conferma la legittimità dell’attività venatoria, seppure nel rispetto della biodiversità e delle esigenze di tutela ambientale.
La questione principale viene quindi dichiarata palesemente infondata.
Un’altra considerazione del TAR riguarda i pareri ISPRA che viene ancora ribadito non avere effetto vincolante, e che le Regioni possono discostarsi dagli stessi attraverso una adeguata e congrua motivazione tecnico scientifica.
Le motivazioni poste a base del Calendario da Regione Lombardia, corpose e tecnicamente fatte con tanta attenzione scientifica per poter discostarsi dal parere ISPRA, integrate in sede di dibattito giudiziale da dati proposti da Federcaccia e dalle altre due Associazioni, sono state ritenute congrue sia per la disposizione riguardante la quarta giornata settimanale di caccia per gli appostamenti fissi, quindi confermata, che riguardo alle date di chiusura della caccia in gennaio, con confermati tempi e modi del calendario regionale originario.
Peraltro, rimarcando che ISPRA stesso nel parere dell’anno precedente aveva dato indicazione favorevole per il quarto giorno per la caccia da appostamento in ottobre e novembre, poi passando alla negazione nel parere di quest’anno, nonostante la contestuale costante riduzione di cacciatori e di appostamenti fissi.
Una considerazione riferita ai soliti benpensanti rispetto al ruolo delle Associazioni Venatorie: nel dispositivo della sentenza si fa riferimento ai dati sugli studi presentati nella relazione depositata da Federcaccia, tramite l’avv. Bertacchi ad aiuto di Regione Lombardia, per ben 12 volte !!!
Crediamo basti questo dato a far capire l’attenzione reale che poniamo alle questioni, aldilà poi delle sentenze che non sempre risultano comunque positive.
Il nostro lavoro di ricerca scientifica sulla selvaggina e di pubblicazione di studi certificati anche da Università, reggono il passo e il confronto con ISPRA.
Così come pensiamo che talune associazioni ambientaliste, come il WWF, dovrebbero slegarsi da questo abbraccio esclusivamente anticaccia degli altri amici di cordata, e provare a confrontarsi davvero con noi, con il mondo venatorio ed agricolo, per capire quanto percorso assieme si possa fare in difesa del territorio e della biodiversità, questioni che sono alla nostra attenzione ormai da molto tempo e che ci vedono in prima linea.
Ne sortirebbe una nuova concezione di ecologia ambientale dai risvolti estremamente positivi per tutti.
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Notizie migratorie.
Iniziato bene anche il passo degli anatidi in questi giorni; negli appostamenti fissi della bassa si sono cominciati a vedere codoni, mestoloni, alzavole con un buon inizio di migrazione che fa ben sperare in un passo decente.
Bene anche i primi beccaccini e frullini incontrati alla cerca.
E con l’inizio della migrazione acquatica sono iniziati anche i primi monitoraggi della aviaria, in ben dieci appostamenti fissi individuati, che provvedono ad effettuare i tamponi fecali fatti poi avere tramite veterinari allo zooprofilattico per la loro valutazione.
Una funzione importante per la salute pubblica svolta ancora una volta dal mondo venatorio e dei cacciatori.