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Cacciapensieri

DOPO LE PREOCCUPAZIONI,UN BICCHIERE QUASI PIENO

Un anno iniziato con grandi, fortissime preoccupazioni, che invece si avvia ad essere vissuto nel modo che dovrebbe essere sempre fatto: nel rispetto delle norme e con certezza delle stesse.

Avevamo infatti a maggio ricevuto la mazzata della giustizia del TAR Milano, per noi profondamente ingiusta, della chiusura di gran parte del territorio montano ad ogni forma di caccia.

L’approccio serio ma convinto al come fare a modificare la norma, sia a livello nazionale che a livello regionale, con interlocuzioni presso i Ministeri dell’agricoltura e dell’ambiente e presso l’Assessorato alla agricoltura della Regione Lombardia, hanno prodotto un percorso virtuoso, e veloce, che ha consentito alla politica di testimoniare una vicinanza reale al nostro mondo.

La sostanza è stata che in poco più di due mesi prima la Camera dei Deputati e poi il Senato della Repubblica hanno modificato, attraverso un emendamento alla legge sulla Montagna, la legge 157/92, riportando la protezione alla ben più convincente dizione delle rotte di migrazione, e non dei valichi.

Poi la Giunta, la Commissione agricoltura, l’aula del Consiglio Regionale hanno approvato l’elenco delle zone rimaste a valico, secondo la norma vigente già nel 2023, e hanno tolto i vincoli a quelli individuati dal TAR a seguito di un quantomeno strano parere tecnico di ISPRA.

E da sabato scorso nella zona di minor tutela e da ieri in tutta la zona Alpi, si è tornati a poter esercitare la nostra passione secondo le norme della legge nazionale e regionale, e non secondo sentenze.

Poi, dopo la disposizione che ammetteva l’esercizio venatorio per piccole quantità in deroga alle specie fringuello e storno, dopo ben 14 anni di silenzio in merito, un ricorso al TAR dei soliti animalisti, che hanno denunciato Regione Lombardia e ISPRA, chiedeva la sospensiva del provvedimento di autorizzazione.

Il TAR Milano, seconda sessione, non ammetteva la sospensione, proprio riconoscendo la misura minima del prelievo, e quindi, da ieri, la deroga è vigente per i capannisti che ne hanno fatto richiesta.

Quindi ci viene da dire che il bicchiere è molto più che mezzo pieno, e che vale la pena ricordare in futuro e ringraziare tutti coloro che hanno reso possibili questi risultati.

Ora la questione ancora aperta, e che fa fatica a trovare una soluzione facilmente percorribile, è quella relativa alla sostituzione degli anellini secondo le norme regionali vigenti da qualche tempo, ormai più di due anni.

Naturalmente non sappiamo esattamente ciò che pone difficoltà alla effettiva possibilità di completare l’operazione, iniziata con l’iscrizione da parte dei cacciatori dei loro richiami vivi ad una banca dati, e in tempi rapidissimi, con la relativa richiesta dei contrassegni da sostituire.

Sappiamo però che la aspettativa è alta e andrebbe soddisfatta.

 

È iniziata ieri l’esercizio venatorio nella zona di maggior tutela della zona Alpi, con le varie specializzazioni, peraltro esclusive, pelo o penna.

Sulla avifauna tipica alpina vi è da rimarcare, con grave disappunto che, pur avendo i Comprensori soddisfatto tutte le procedure, 6 censimenti primaverili e 3 censimenti estivi, a ieri non erano ancora stati approvati i decreti di prelievo per la specie coturnice.

Perché, ci dice Regione Lombardia, ISPRA non ha ancora validato i risultati dei censimenti, fatti con l’ausilio di tecnici faunistici o di servizio di vigilanza, e quindi non ha ancora prodotto i numeri e le formalità del prelievo possibile.

Ci pare che non dovrebbe servire più di un mese dalla trasmissione dei dati per disporre un decreto, e crediamo altresì sia un diritto dei nostri cacciatori avere la possibilità di esercizio venatorio nei tempi utili allo stesso, posto che la caccia si può esercitare per un tempo già ridottissimo, solo mercoledì e domenica di ottobre e novembre, con chiusura anticipata al raggiungimento del prelievo concesso.

 

* nel periodo che va dal 1ottobre al 30 novembre, nella provincia di Brescia è consentita una giornata settimanale integrativa per la caccia da appostamento fisso per le specie: cesena, merlo, tordo bottaccio e tordo sassello; due giornate settimanali integrative di caccia per le specie: alzavola, canapiglia, codone, colombaccio, fischione, folaga, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola e mestolone.

 

* Il quagliodromo di Urago d’Oglio organizza 2^ Memorial Santino Bertoli (Caalì), nostro ex presidente della locale sezione Federcaccia, gara su quaglie senza sparo domenica 5 ottobre dalle ore 7.30 presso la zona C in via Francesca 14.

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