Mentre l’influenza aviaria ad alta patogenicità continua a circolare in diverse province lombarde – in particolare a Lodi, Cremona, Brescia, Mantova e Varese – la bergamasca è finora riuscita a rimanere indenne.
In tutta la Lombardia è fondamentale la collaborazione tra i cacciatori di ACMA Associazione Cacciatori Migratori Acquatici, settoriale di Federcaccia, e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSLER), un rapporto che vede i primi protagonisti nel loro ruolo di sentinelle.
Sono 14 i capanni di caccia attivi nel monitoraggio, con un unico punto di riferimento per la Bergamasca.
Questi appostamenti rappresentano l’unica fonte di dati massiva e costante per intercettare precocemente la diffusione del virus trasportato dall’avifauna migratrice.
L’attività di sorveglianza attiva prevede che ogni anatra abbattuta (principalmente germani reali, alzavole e fischioni) venga immediatamente campionata.
Viene prelevato un tampone cloacale che, corredato di un modulo dettagliato per specie e località, viene inviato all’ATS di zona e successivamente analizzato dall’IZSLER, il referente europeo in materia.
La mole di lavoro è enorme: superati i 1200 campioni lo scorso anno, l’attività prosegue con ritmi serrati, avendo trovato germani positivi già dai primi giorni di caccia.
Le zone a maggior rischio identificate grazie a questo sforzo si concentrano tra la pianura bresciana, la bassa Bergamasca, Lodi, Mantova (due appostamenti) e Cremona.
Il lavoro della rete venatoria non è solo prezioso, ma insostituibile.
I cacciatori stessi sottolineano il riconoscimento ottenuto.
“Il nostro lavoro -spiega il consigliere nazionale di ACMA Alberto Bocchi- è stato apprezzato in maniera positiva dalle associazioni di categoria degli allevatori.
Quando i commissari dell’UE sono venuti all’IZSLER, si sono accorti che gli unici in grado di portare una simile mole di dati siamo noi”.
Questo monitoraggio attivo offre benefici diretti e immediati all’avicoltura.
I dati in tempo reale sullo stato dell’influenza aviaria nel territorio permettono agli allevatori di prendere decisioni cruciali, come l’accelerazione della macellazione o la messa in confinamento di polli e tacchini, contenendo così i potenziali disastri economici e sanitari.
Contrariamente a chi sostiene che i cacciatori sono parte del problema, l’attività di monitoraggio ha permesso di mantenere vive alcune pratiche venatorie.
“Il monitoraggio, infatti, è la condizione che permette di continuare a lanciare selvaggina e utilizzare richiami vivi nelle zone a basso rischio.
Se non ci fosse stata questa sorveglianza, non sarebbe stato concesso di effettuare lanci di fagiani e altra selvaggina nelle zone ad alto rischio della pianura lombarda, e i capanni temporanei sarebbero stati vietati immediatamente all’arrivo del virus”.
* In occasione della giornata mondiale degli alberi la Federcaccia di Polaveno, con il proprio Presidente Emanuele Palini, ha promosso e partecipato ad un incontro con i bambini nella scuola primaria di Polaveno, per fare capire loro, ancora meglio, l’importanza degli alberi, e regalando alla scuola una pianta di sorgo.
Durante la mattinata sono state svolte diverse attività.
È stata illustrata la pianta, spiegando loro i benefici della stessa in natura, ed è stato illustrato anche il significato dell’esercizio dell’uccellagione.
I bambini hanno in seguito scritto una dedica e appesa all’albero, cantato una canzone, letto storie e poesie.
La pianta di sorgo verrà messa a dimora tra qualche giorno, a causa della recente nevicata.
L’iniziativa è stata coinvolgente, i bambini si sono resi molto partecipi, hanno condiviso l’importanza degli alberi.
Anche i cacciatori sono stati molto contenti e soddisfatti certo per l’interesse dei ragazzi ed anche per la partecipazione attiva di tutte le maestre;

* Domenica 30 novembre chiude la caccia vagante nel comparto di maggior tutela – zona A – dei Comprensori alpini.
Un esercizio venatorio iniziato a 1° ottobre e, per certe specie di tipica avifauna alpina, quelle i cui piani di prelievo a seguito di censimento ne consentivano pure esigue possibilità, chiuso dopo poche giornate.
Per quelle poche giornate, o comunque per il sogno di poterle fare, gli specialisti si rendono disponibili praticamente primavera ed estate con censimenti, cura dei territori, miglioramenti ambientali.
E domenica 30 novembre termina anche la possibilità della giornata integrativa per la caccia alla migratoria da appostamento fisso, tornando quindi ai tre giorni a libera scelta.

