Colpo di scena nel contenzioso sulla caccia in deroga in Lombardia.
Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello presentato dalle associazioni animaliste e ambientaliste, deliberando la sospensione immediata dei provvedimenti della Regione Lombardia che autorizzavano il prelievo delle specie Fringuello e Storno.
La sentenza ha ribaltato l’orientamento precedentemente espresso dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Lombardia, il quale, in una prima fase del ricorso, aveva respinto le istanze cautelari degli ambientalisti, mantenendo di fatto l’efficacia dell’ordinanza regionale che consentiva l’attività venatoria in deroga.
L’organo di giustizia amministrativa di ultimo grado ha disposto la revoca dei provvedimenti, imponendo di fatto lo stop immediato alla caccia in deroga per le due specie.
Ancora una volta, a nostro avviso, si privilegiano le ragioni ideologiche a discapito della tradizione venatoria e di una corretta pianificazione del prelievo.
Il Consiglio di Stato ha ritenuto sindacabile ISPRA, che ha qualificato i quantitativi di prelievo operabili su scala nazionale come quantità “relativamente piccola”, introducendo in tal modo un elemento di incertezza circa l’effettivo rispetto del criterio di “piccole quantità” che deve essere rigorosamente inteso.
Ed è proprio su questo punto e sulla mancanza di condizioni alternative che i giudici di Palazzo Spada hanno deciso di fermare tutto: secondo l’ordinanza, la delibera lombarda presenta margini di incertezza tali da richiedere un ulteriore approfondimento nel merito.
Un’annotazione che per il Consiglio di Stato apre più interrogativi che certezze sulla reale compatibilità della decisione regionale con i vincoli europei.
La partita, quindi, non è chiusa: il Tar Lombardia è stato invitato a fissare rapidamente l’udienza definitiva.
Ma intanto in Regione prevale l’amarezza. «La decisione è difficilmente comprensibile», ha commentato l’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi, ricordando che il provvedimento «ha seguito rigorosamente la legge e le indicazioni di Ispra».
Nessuna resa, assicura: «Continuiamo a lavorare con dati scientifici e non in modo ideologico».
Ciò che pesa, sottolinea infine, è «un contesto di incertezza del diritto», dove sentenze e interpretazioni possono cambiare di anno in anno.
Anche Federcaccia si unisce alla delusione perché, peraltro, si sta parlando di meno di 100.000 fringuelli in un anno, l’equivalente probabile di poche ore di passo migratorio sui nostri cieli.
La prima alba della stagione venatoria 2025/2026 è ormai passata da più di un mese, ma i numerosi appassionati di caccia agli acquatici della provincia di Brescia continuano, ogni mattina utile, a scrutare il cielo alla ricerca delle amate prede.
Nella nostra provincia, la caccia agli acquatici vanta una tradizione fortissima e un seguito importante di cacciatori rispettosi, silenziosi, che praticano la loro passione con dedizione e senza mai prevaricare sulle altre forme di caccia.
La stagione, finora, sta procedendo un po’ a fasi alterne.
Dopo un avvio incoraggiante, con una buona presenza di alzavole e una discreta di germani, la luna di ottobre non ha portato il passo sperato.
Le alzavole continuano comunque a farsi vedere, mentre i germani, ormai divenuti stanziali, si confermano sempre più diffidenti.
Solo in rari casi si è notata una vera migrazione dei cosiddetti “mezzani”: codoni, mestoloni e fischioni, questi ultimi sempre più latitanti negli ultimi anni.
Soddisfacente invece la presenza di beccaccini e frullini, che hanno regalato qualche bella soddisfazione agli appassionati.
Con l’arrivo di novembre e un deciso cambio delle condizioni meteo, qualcosa sembra però muoversi. Si registrano infatti buone presenze di moriglioni, un dato particolarmente positivo se si considera che la specie, considerata in declino dal 2009, sta mostrando segnali di ripresa ormai da alcuni anni ed è tornata cacciabile dalla scorsa stagione.
Da non dimenticare infine che, con l’avvio della stagione, sono ripartiti anche i progetti ACMA – FIDC, fondamentali per la ricerca e la difesa dei calendari venatori.
Le attività di telemetria satellitare, monitoraggio e raccolta dati, continuano a fornire informazioni preziose per la gestione sostenibile della caccia agli acquatici e per il futuro di questa antica passione.

